Sei qui: Home 9 PARTNERS 9 ELISABETTA 9 Gli Alberi: Antenne che connettono la Terra con il Cielo

Gli Alberi: Antenne che connettono la Terra con il Cielo.

La Natura ha in sé qualcosa di Magico che connette l’Uomo con Tutto ciò che lo circonda.
Passeggiando nei boschi in questo inizio di primavera, c’è da restare meravigliati di quanta Energia stia letteralmente esplodendo dal terreno…

È la Primavera che sta arrivando e ci ricorda che l’Energia propulsiva dell’Ariete, segno che dà inizio all’anno zodiacale e alla Primavera, si sta già manifestando sotto i nostri occhi, esplodendo in un tripudio di colori e profumi che sono portatori della rinascita primaverile.

Lungo il percorso proposto domenica 12 marzo a Mussolente e Liedolo, abbiamo attraversato boschi meravigliosi dove è stato possibile ammirare tutto ciò.

La mia attenzione è stata spesso attratta dagli alberi che ho incontrato lungo il cammino, la loro magnificenza ha qualcosa di magico ai miei occhi, rappresentano la connessione visibile dei così detti “Tre Regni“.

Le radici esplorano il regno del sottosuolo, invisibile ai nostri occhi, spesso associato agli inferi, laddove tutto è nascosto e invisibile ad uno sguardo superficiale.

In realtà, proprio lì si cela “l’Energia Alchemica, che può trasformare il nostro piombo in Oro“.

La parte superficiale delle radici e del tronco, rappresentano Il “regno del visibile“, di tutto ciò che è oggettivo e tangibile.

I rami, sempre più sottili via via che si sviluppano verso il Cielo, si connettono all’energia Celeste.

Grazie a queste loro caratteristiche, gli alberi vengono considerati delle vere e proprie “Antenne” che connettono questi tre Mondi, sia che noi ne siamo consapevoli o meno, dentro e fuori di noi…

Ognuno di loro è permeato da un certo tipo di energia che si manifesta attraverso forme individuali, forme che permettono di intuirne il compito specifico.

Lungo il percorso ho incontrato una Quercia secolare, che con la sua grande forza mi ricorda la sacralità della Vita! Non a caso, l’antico popolo dei Celti, aveva associato questa pianta all’Equinozio di primavera, dedicando proprio la giornata del 21 marzo per celebrarla nel loro calendario astrologico.

Simbolo di rinascita primaverile e del ritorno della vita dopo il lungo periodo buio dato dall’inverno.

A un certo punto del cammino, il mio sguardo è stato rapito dalla presenza di due Cipressi, posizionati in cima ad una scalinata di legno che segnavano l’ingresso al sito delle trincee. Non è un caso se proprio li troviamo queste due “sentinelle“.

Se osserviamo la loro forma notiamo che è “asciutta” con i rami stretti, tutti rivolti verso l’alto, come se tutta la loro forza fosse proiettata verso il Cielo. La loro punta sembra quasi una freccia che sta ad indicare la direzione in cui stanno andando.
Con la sua alta chioma protesa verso il cielo il Cipresso, rappresenta il simbolo dell’immortalità. Ecco perché viene spesso piantato nei cimiteri, ma simboleggia anche la crescita, l’autonomia ed evoluzione dell’essere umano.

Il Cipresso è strettamente connesso anche con l’energia di Saturno che con la sua falce porta la morte, ma anche cambiamento, chiarezza, e rinascita.

Questi due Cipressi sembra stiano proteggendo il posto e rendendo omaggio alla sacralità della Vita e a tutti quei giovani che in quel luogo hanno lasciato i loro sogni e le loro speranze…

Grazie di cuore per aver condiviso questa esperienza. Elisabetta Savio Ben-essere in cammino 

…in seno ai miei rami, l’oscurità; nell’oscurità, una porta verso la luce…