Da bambina mi dicevano spesso quanto fortunata fossi a  vivere in una società caratterizzata da un certo grado di benessere. Una società in cui non manca l’essenziale e neanche il superfluo ma, paradossalmente, caratterizzata da una certa insoddisfazione nei confronti della vita stessa. Il periodo storico attuale è caratterizzato da un evidente calo di energia nell’essere umano. Si vedono sempre di più persone soffrire di esaurimento, stanchezza fisica e psicologica, mancanza di volontà, di “intraprendenza” e creatività. Di conseguenza sono affette da una certa forma di vulnerabilità e fragilità. Molti sono i fattori responsabili di questo malessere. La vita sedentaria, la virtuale e illusoria socialità delle relazioni umane offerte dai “social”, la convergenza di stress, tensioni, paure e frustrazioni. La responsabilità maggiore, tuttavia, è da attribuirsi all’alimentazione.

Nonostante il benessere e le avanzate conoscenze tecnologiche, ci alimentiamo con prodotti sempre più artificiali e per niente nutrienti. La stessa relazione che intessiamo con il cibo è superficiale e consumistica.

Cap. 1 L’essere della pinta e l’essere dell’uomo. 

…Dovete nel contemplar la natura. Sempre tener conto
del tutto quale unità: Niente è dentro, niente è fuori. Poiché cosa è dentro ciò è fuori. Così cogliete senza indugio.
Il SACRO MANIFESTO MISTERO.

Johann Wolfgang Goethe 1827